Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy destina fondi al Fondo centrale di garanzia per le PMI, supportando il microcredito italiano a beneficio di chi non dispone delle garanzie necessarie per accedere a prestiti bancari. Questa iniziativa, che prevede la garanzia pubblica su operazioni di microcredito, mira a promuovere l'avvio e lo sviluppo di microimprese facilitandone l'accesso al credito. Il microcredito è rivolto a coloro che faticano ad ottenere finanziamenti bancari per avviare o gestire un'attività imprenditoriale
I soggetti beneficiari che possono ottenere la garanzia sono esclusivamente le imprese già costituite o i professionisti già titolari di partita IVA, in entrambi i casi da non più di cinque anni.
Professionisti e imprese non possono avere più di cinque dipendenti, ovvero dieci nel caso di società di persone, Srl semplificate, cooperative.
Ulteriori limitazioni riguardano l'attivo patrimoniale (massimo 300.000,00 €), i ricavi lordi (fino a 200.000,00 €) e livello di indebitamento (non superiore a 100.000,00 €).
Per essere ammissibili al Fondo i professionisti, inoltre, devono essere iscritti agli ordini professionali o aderire alle associazioni professionali iscritte nell'elenco tenuto dal Ministero dello Sviluppo Economico e devono operare nei settori ammissibili in base alle disposizioni operative del Fondo.
I finanziamenti offerti possono estendersi fino a un massimo di sette anni, escludendo garanzie reali, con un limite di 40.000,00 € per beneficiario, estendibile a 50.000,00 €o in specifiche condizioni.
Le somme possono aumentare fino a 75.000,00 € senza garanzie reali, mentre le società a responsabilità limitata possono accedere fino a 100.000,00 €, con la possibilità di richiedere garanzie reali.
L'importo totale concesso non deve superare il 10% del capitale sociale.
Il Fondo centrale di garanzia per le PMI limita la copertura al 80% del rischio per prestiti fino a 50.000,00 €, e al 60% per importi maggiori.
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